Dal debutto delle Sardine alle elezioni emiliane la percezione del leader leghista è cambiata.
Su Prima Comunicazione analizziamo i segnali di questo cambiamento, rilevabili nel corso dei mesi che hanno preceduto la tornata elettorale.
La goccia scava la roccia. Dovrebbe essere un mantra per chi si occupa di gestire il rischio in aziende e contesti pubblici. Molto spesso si approccia ai problemi una volta che la crisi è già esplosa, che il danno è fatto e non si capisce come si sia arrivati lì. Ma è solo una crisi che esplode all’improvviso ciò che può intaccare una reputazione? A determinare la percezione di un fenomeno concorrono numerosissimi fattori, eventi endogeni (legati alle caratteristiche intrinseche del fenomeno) ed esogeni (eventi esterni legati al contesto micro e macro in cui il fenomeno avviene). Si tratta molto spesso di micro-eventi con una loro diacronicità, che durano nel tempo e nel tempo propagano i loro effetti. Questo dal punto di vista analitico ci dà un vantaggio, che molti non vedono: gli eventi che incidono sulla reputazione nel tempo possono essere misurati mentre stanno accadendo. Si può osservare la loro evoluzione e prevedere quindi dei possibili scenari.
Pensiamo ad esempio ai risultati delle elezioni regionali e a come sono stati letti rispetto alla performance di Matteo Salvini. Il risultato dell’Emilia Romagna è stato, per certi vesti, inaspettato. Una campagna elettorale molto incentrata sul leader del partito e molto meno sulla candidata non sembra aver premiato e il risultato è stato letto come una sconfitta del leader. Si poteva prevedere? I sondaggi degli ultimi giorni erano assolutamente altalenanti. Nessuno riusciva ad esempio a pesare l’effetto Sardine, per quanto se ne intuisse la portata. Da mesi monitoriamo la reputazione digitale di Salvini e degli altri leader politici nel nostro osservatorio permanente. I dati parlano chiaro: è da novembre, dalla prima manifestazione delle Sardine a Bologna in Piazza Maggiore, che la reputazione del leader leghista ha iniziato progressivamente a incrinarsi, perdendo in due mesi il 33% del suo impatto. Goccia a goccia. Un cambiamento, invisibile a chi non ha gli strumenti per vederlo, stava avvenendo. Difficile mettere in relazione diretta il risultato elettorale con l’andamento reputazionale, ma è certo che dei segnali si potevano osservare a partire già da due mesi fa.
Se dopo la crisi di Governo ad agosto la reputazione di Salvini all’opposizione era in completa ascesa, all’inizio della campagna elettorale l’incontro con le Sardine è stato il giro di boa. Si è contrapposto un assetto valoriale diametralmente opposto a quello proposto fino a quel momento in maniera praticamente incontrastata dalla Lega e, pur dichiarandosi fuori dai giochi, le Sardine hanno di fatto smosso qualcosa.
Come ha reagito la rete al risultato elettorale in relazione alla figura del leader leghista? Analizzando le conversazioni online su Matteo Salvini tra la notte del 26 gennaio alla chiusura dei seggi e il giorno successivo di spoglio elettorale, il 61% delle conversazioni riguarda la sconfitta in Emilia Romagna, il 38% la vittoria in Calabria insieme al “centrodestra”. Il rivale in Emilia, Stefano Bonaccini, è citato nel 39% dei contenuti riferiti a Salvini, mentre Lucia Borgonzoni appare solo il 27% delle volte. Le sardine vengono citate in relazione a Salvini nel 16% dei commenti, mentre Zingaretti solo nel 13% (eppure l’avversario da battere era il PD). “Citofono” e “Bibbiano” sembrano essere le due “scene” chiave percepite nella sua campagna elettorale con il 10% e il 7% dei commenti. Interessante anche la ricorrenza della parola “agosto” (5%), riferita chiaramente alla crisi di Governo aperta dal leader leghista che diversi commentatori mettono in relazione alla sconfitta elettorale in Emilia. Nella stessa giornata, il canale che ha pubblicato più articoli su Salvini è Libero, mentre quello che ha coinvolto di più gli utenti è L’Espresso con un articolo che stronca il Segretario della Lega (“Buonanotte Salvini”), che ha scatenato più di 69.000 reazioni sui social tra condivisioni, like e commenti e un altro che sottolinea la vittoria incontrastata del Pd a Bibbiano con il 60% delle preferenze (64.200 reazioni). Ricordiamo anche qui la contrapposizione figurativa e valoriale delle Sardine, che hanno organizzato una contro-piazza in una tappa fondamentale della campagna leghista. Interessante notare che il terzo articolo più condiviso e commentato (20.400 volte) in relazione a Salvini è il record di preferenze ottenuto da Elly Schlein la ex parlamentare europea candidata per la lista “Emilia Romagna Coraggiosa”, che proprio lo stesso giorno in cui è diventato virale il video della citofonata di Salvini al Pilastro aveva pubblicato un filmato in cui gli chiedeva conto di giustificare le assenze della Lega alle votazioni del Parlamento Europeo per regolamentare i flussi migratori in Europa, mostrando come di fatto il leader continuasse a non rispondere alla sua domanda, continuando a scrivere al cellulare senza prestarle ascolto. Anche qui, forte contrapposizione figurativa e valoriale. Ed Elly Schlein è molto più vicina alle Sardine di quanto non lo sia Bonaccini.
Nel giorno post voto si è scoperchiato un vaso di pandora: i contenuti che hanno scatenato il maggior coinvolgimento degli utenti su Salvini sono gli stessi che nei giorni precedenti avevano avuto un impatto negativo sulla sua reputazione. I segnali c’erano tutti.