Raccolti con l’hashtag #iostoconputin, per ritrovarsi sulla piattaforma Twitter, i reduci dell’armata no vax, che siano persone reali o troll e bot creati in laboratorio, son solidali con la guerra del Cremlino, esportando le tecniche di disinformazione ed esasperazione del dibattito varate in pandemia.
Lo conferma una ricerca Reputation Science, condotta dal 21 febbraio al primo marzo, che seguendo influencer novax-nogreenpass e flussi di condivisione dei loro contenuti, coglie la correlazione con il movimento pro Putin, stesse direzioni, stesse fonti.
Fra i nodi centrali della disinformazione è, per esempio, l’account Twitter anonimo “Il Sofista”, creato nel marzo 2014, anno delle offensive di Putin in Siria, Donbass e Crimea, con 85.000 followers fra cui il pubblicista di destra Fusaro, l’ex parlamentare di Forza Italia No Vax Meluzzi, il docente di filosofia ex grillino Becchi. Certo prima che “Draghi ha usato violenza” con la campagna vaccinale, “Sofista” muta messaggio repentino: “La menzogna è iniziata ottant’anni fa, quando ci hanno abituato a chiamare liberatori coloro che bombardavano le nostre case, uccidendo le madri e i figli…”, vale a dire una ripresa della propaganda della Repubblica di Salò e dei nazisti contro Resistenza ed Alleati, durante la Seconda Guerra Mondiale, dispiegata in favore del Cremlino 2022.
L’analisi dei ricercatori di Reputation Science è speculare all’andamento dei talk show televisivi e dei blog online, dove dirigenti no vax e no green pass, vedi Ugo Mattei, giornali populisti di destra, cattolici anti Papa, difendono i russi. Lo studio italiano è del resto corroborato da analoghi risultati internazionali, con il quotidiano britannico The Guardian a parlare di “vacanza dei Bot”, che, tralasciando i vaccini, applaudono Putin.
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