L’enciclopedia online è per funzionamento molto diversa da quella tradizionale. È informazione partecipativa, fluida. È una nuova difficile sfida per le istituzioni e per le imprese.
Siamo abituati a pensare all’enciclopedia come ad una certezza, quasi una cattedrale, solida, indiscutibile. La disintermediazione portata dalla rivoluzione digitale non ha però risparmiato nemmeno le cattedrali e senza che i più se ne siano accorti è nato un nuovo modello: l’informazione partecipativa. Wikipedia. Un nuovo sapere che non si forma attraverso accademici e comitati scientifici ma attraverso lo scontro incontro (l’ordine non è casuale) di comunità, una moltitudine di soggetti senza necessità alcuna di referenze. Tutti possono contribuire. Tutti. Il concetto è persino romantico.
Che conseguenze può avere un’informazione partecipativa in un contesto sociale come il nostro? Qui la questione si fa interessante, aiutiamoci con un esempio pratico: immaginiamo di essere un leader di una coalizione elettorale, di essere ben lanciati, di poter diventare presidente del consiglio. Ma, e quando sei in lizza per questi ruoli i ma contano più dei meriti, ci sono affermazioni di un passato remoto che vi associano al fascismo. Gira online un vecchio video in cui parlate di Mussolini come di un “buon politico”. Dichiarazioni vecchie ma come abbiamo più volte indicato il passato nel digitale diventa liquido, è come se tutto esistesse nello stesso momento in un continuo presente. La tentazione è far pulizia, ed è quanto successo alla pagina Wikipedia di Giorgia Meloni un anno fa, come raccontato dal quotidiano Domani.
L’utente “Fdimi” (con un nome così è come andare in banca a fare una rapina con la carta d’identità appesa al collo) ha proposto diverse modifiche alla pagina della leader di Fratelli d’Italia. Ricordate, chiunque può modificare. Tutte le modifiche andavano nella stessa direzione: eliminare l’associazione Meloni-fascismo. La community di Wikipedia ha ritenuto queste coincidenze troppo curiose: «Nome utente inappropriato: Utenza monotematica su Giorgia Meloni con nome coincidente con quello del partito di riferimento», recita l’avviso che annuncia il blocco delle modifiche e il ban dell’utente (come la daspo dagli stadi). Un tentativo maldestro e inutile: le informazioni che si volevano cancellare sono ancora lì.
E qui veniamo al punto nodale: chi definisce se nella voce enciclopedica di Giorgia Meloni deve esserci o meno questo richiamo al fascismo? Per l’informazione partecipativa oggi questa domanda non ha addirittura senso poiché si basa sul processo di continuo scontro incontro su qualsiasi voce. Invece dovremmo cominciare a rifletterci seriamente perché c’è molto potere nella descrizione dei fatti e nella storia. La guerra russo ucraina nell’enciclopedia libera (così si autodefinisce) è una operazione speciale o una invasione? I referendum legittimi o illegittimi?
Wikipedia è spesso il primo risultato di moltissime ricerche Google. Frutto del lavoro decennale di una community che l’ha portata ad essere uno dei domini meglio indicizzati al mondo. Essendo tra le prime pagine ha maggior peso nella formazione delle opinioni (in psicologia Primacy Effect).
L’informazione partecipativa ha anche un’altra importante differenza: è fluida, in continuo movimento. Nella Treccani le voci mutano con grande lentezza ed accortezza assoluta di revisione. Su Wikipedia è una partita di calcio con inserimenti continui e ribaltamenti. La pagina di Giorgia Meloni risulta una delle più visitate in Italia nell’ultimo mese: con 1 milione di views e 88 modifiche in 30 giorni, è un dato importante, significa che tanti si sono chiesti chi fosse davvero, quale la sua storia. Dieci volte più vista ed ‘editata’ di quelle di Putin e Mario Draghi. La pagina di Berlusconi invece è una delle più modificate della storia.
La guerra in Ucraina è un altro terreno caldissimo di scontro: su Wikipedia c’è in corso una lotta fuori dai radar istituzionali per come definire i fatti. Il rischio disinformazione è molto forte, e in palio c’è molto di più di una questione formale. Lo sa bene l’ambasciatore russo quando da Vespa al posto della parola invasione del Donbass usa annessione. Un termine può cambiare tutto il significato. A differenza dei giornali, Wikipedia è un media persistente che viene percepito come fonte fattuale, cosa che non è.
È talmente importante tenere le redini enciclopediche che un dittatore che non può controllare Wikipedia che fa? In settembre la Russia ha lanciato Runiversalis, la propria versione di Wikipedia, insomma potevano anche chiamarla “PutinPedia”.
Per aziende e manager è un nuovo importante terreno di confronto, spesso di scontro che richiede quindi approcci del tutto diversi dalla comunicazione tradizionale. Va monitorato con strumenti efficaci e gestito. Un’ultima considerazione, il comunicatore non si aspetti affetto o cortesia da queste comunità, sono piuttosto allergiche alle intrusioni di parte.
Il mio articolo su Prima Comunicazione: