I top manager ampliano i propri orizzonti. Tra fine anno e inizio ’23 , gli executive italiani hanno alzato l’asticella, posando lo sguardo sullo sviluppo di relazioni virtuose con aziende e Paesi esteri.
La dimensione della leadership, che nell’ultimo mese vale ancora il 52% delle conversazioni sui top manager, si estende quindi oltre confine. Ad esempio, con l’espansione di Barilla nella panificazione statunitense, salutata con auspicio dalle parole del presidente Guido Barilla (+17 posizioni a gennaio). Con Luca de Meo, primo non francese alla guida del gruppo Renault, che ha annunciato il successo dell’operazione di azionariato dei dipendenti ed è tornato a parlare di innovazione (+20). Con la sfida sull’auto elettrica lanciata dall’ad di Stellantis, Carlos Tavares (+3), all’americana Tesla.
Nella prima rilevazione del 2023, inoltre, la leva comunicativa riguardante i temi Esg inverte il segno (+4%). A parlarne sono, tra gli altri, i due executive in vetta alla classifica Top Manager Reputation di Reputation Science. Francesco Starace (81.60), che si conferma al primo posto, e Claudio Descalzi (79.66), in crescita di una posizione e tra i top manager più attivi. La roadmap di Enel per la decarbonizzazione è stata infatti decretata da SBTi in linea con gli obiettivi di riscaldamento globale, mentre Eni ha annunciato la nascita di Eni Sustainable Mobility e siglato un accordo con Snam per il progetto di cattura e stoccaggio della CO2. Dal cluster Energia arrivano altre due conferme ai piani alti del ranking: Stefano Antonio Donnarumma di Terna (5°), forte del record storico del 2022 con 29 interventi per 2,5 miliardi di euro, e Renato Mazzoncini di A2A (6°). Carlo Messina di Intesa Sanpaolo, a gennaio terzo nella classifica generale, mantiene la guida del settore Finance con il punteggio di 79.01.
In salita Andrea Orcel di Unicredit (9°), davanti a Matteo Del Fante di Poste Italiane (11°) e Alessandro Benetton (14°, in ascesa), da un anno presidente di Edizione. Quarto posto assoluto e leadership di settore per Giorgio Armani (78.80), tra i big della moda insieme a Brunello Cucinelli (7°) e Renzo Rosso (12°). Ottavo posto per Luigi Ferraris di Fs, scala una posizione John Elkann (10°), stabile Urbano Cairo (13°), Pietro Labriola di Tim chiude la top15. In top100 crescono la presidente di Acea Michaela Castelli (+16), Fabio Lazzerini di ITA Airways (+15) e Luigi Lovaglio di MPS (+12).
Il mio articolo su L’Economia del Corriere della Sera: