Qual è la reputazione online di Giorgia Meloni? Nell’ultimo anno (da marzo 2023 a febbraio 2024), 7 milioni di contenuti online hanno parlato del Presidente del Consiglio, in crescita del 31% negli ultimi sei mesi. E anche l’impatto reputazionale di questi contenuti è cresciuto: +14% nell’ultimo semestre. È quanto risulta dal monitoraggio di Reputation Manager®, dal 2004 l’istituto di riferimento in Italia per l’analisi e la gestione della reputazione di aziende, istituzioni e figure di rilievo pubblico.
L’analisi di Reputation Manager® si basa su un modello che calcola per ogni contenuto l’impatto reputazionale sulla base di oltre 100 parametri, tra elementi che riguardano la qualità del singolo contenuto ed elementi sui domini che li ospitano, come l’importanza e l’autorevolezza delle fonti.
Nell’ultimo anno, i contenuti online su Giorgia Meloni (7 milioni) superano del 150% quelli sul secondo politico più citato, Matteo Salvini, che si ferma a quota 2,8 milioni. Mentre la segretaria del PD, Elly Schlein, si ferma al quarto posto con 1,5 milioni di mentions, dopo Matteo Renzi (2,1 milioni).
Guardando solo al sentiment dei contenuti online, a prevalere nell’ultimo anno sono quelli neutri/informativi (63%) sulle attività di governo, mentre un dato da attenzionare è che, entrando nel merito delle opinioni sull’operato di Giorgia Meloni, i contenuti negativi (26%) risultano essere oltre il doppio rispetto a quelli positivi (11%).
Giorgia Meloni è divenuta l’esponente politico più seguito sui social, superando Matteo Salvini e Giuseppe Conte. La presidente del Consiglio conta oggi quasi 10 milioni di follower sulle piattaforme analizzate (+43% in un anno, +62% rispetto a ottobre 2022) e Facebook è il canale social più seguito con 2,9 milioni di follower.
In questa fase, la percezione del presidente del Consiglio è molto meno polarizzata rispetto agli inizi della sua esperienza di governo, con un calo sia dei contenuti positivi che negativi a favore di un ampliamento di quelli informativi. È importante notare, però, che all’interno dei social la percentuale di negatività arriva al 52%, il doppio rispetto al 26% registrato trasversalmente su tutti i canali analizzati. La reputazione complessiva continua però a tenere, principalmente grazie a due fattori: il carattere più volatile dei contenuti sulle piattaforme social, che rende l’impatto reputazionale delle conversazioni meno incisivo rispetto ai contenuti pubblicati dalle testate giornalistiche, costitutivamente permanenti nei motori di ricerca, e a un orientamento poco polarizzato di queste ultime.
L’intelligenza artificiale stringe rapporti con l'editoria e le testate, assorbendone il punto di vista e perdendo l’imparzialità.
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