Secondo l’ESG Perception Index (www.esgreputation.it), l’osservatorio che misura la reputazione di sostenibilità delle aziende, curato da Reputation Manager S.p.A Società Benefit, nel semestre ottobre 2023-aprile 2024, Intesa Sanpaolo rafforza la prima posizione tra le aziende percepite come più sostenibili sul web con un punteggio in crescita (+3,8%). Seguono Eni – terza nell’ultima rilevazione – e Terna, che risale sul podio. Tra i settori in analisi, spicca Energy: le aziende che appartengono al cluster costituiscono il 40% della Top 20.
In generale, rispetto al semestre precedente la percezione di sostenibilità delle aziende è in calo del 15%. Diminuisce anche la quantità di contenuti online sui temi ESG. Le conversazioni online relative alle società incluse nell’analisi, a quota 7,2 milioni nell’ultimo semestre, vedono un focus sui temi legati all’ambiente, alla sostenibilità e alla governance in lieve calo: mentre nel semestre precedente i contenuti ESG rappresentavano il 10,6% della base dati totale, questa percentuale si ferma ora al 10,4% (748 mila conversazioni). A questo dato, corrisponde una contrazione di 3,95 punti del punteggio medio della Top 10 (72,36, -5,2%) e la Top 20 scende di 2,78 punti (-4,1%) e si attesta a 64,71. Lo score medio generale scende invece dell’1,3% (33,04/100).
Nell’ultimo semestre, si è assistito a una riduzione dell’incidenza delle tematiche ESG rispetto al periodo precedente. A incidere sul calo nella percezione di sostenibilità delle aziende, oltre a una riduzione dei volumi di conversazione, sono soprattutto le critiche in tema di governance, gli scioperi indetti dai sindacati per questioni legate ai diritti dei lavoratori e le mobilitazioni studentesche in ambito universitario in relazione al conflitto Hamas-Israele e al movimento Me too.
I primi venti brand della classifica ESG Perception Index hanno ottenuto una media di punteggio pari a 64,71 su 100, in contrazione del 4,1% rispetto al 67,49 di ottobre 2023, un trend contrario a quanto registrato sei mesi fa. In lieve riduzione anche il punteggio medio della Top 200 (33,04, -0,44 punti rispetto all’ultima analisi semestrale). Il cluster Energy costituisce ora il 40% della Top 20 (era il 35% a ottobre 2023), con otto società rappresentate. Il 30% delle prime venti posizioni è invece occupato dalle società del settore Finance (25% nell’ultima rilevazione). Seguono i cluster Automotive – in calo con quattro aziende in Top 20, il 20% – e, a pari merito, Transport e Media & Telco, con una società rispettivamente.
Intesa Sanpaolo è stabile in prima posizione con un punteggio in crescita, dall’87,17 di aprile al 90,92 del semestre in analisi. La società ha ottenuto per il terzo anno consecutivo la certificazione Top employer e ha stanziato 1,5 miliardi di euro da utilizzare nel sociale entro il 2027. Intesa è stata inoltre premiata per l’inclusione della comunità LGBTQ+ e ha annunciato un finanziamento da 120 miliardi per il rilancio delle imprese. Presenti anche notizie sull’impegno dell’azienda nella beneficenza, in collaborazione con Caritas.
Al secondo posto troviamo Eni, che guadagna una posizione nonostante una contrazione in termini di punteggio (79,58, in calo di 6,98 punti). L’azienda ha dimezzato le proprie emissioni di metano dal 2018, impegno rinnovato con l’adesione al fondo della Banca Mondiale con lo stesso obiettivo. Eni è entrata anche nel Gold Standard delle Nazioni Unite e ha condotto una missione negli Usa per la fusione nucleare.
Terna ritorna sul podio, guadagnando una posizione. Il suo punteggio risulta in lieve calo (74,57 contro i 74,95 del semestre precedente), ma il suo impegno nel settore ESG non è interrotto: al via la seconda edizione del master Tyrrhenian Lab e alla terza edizione del premio Driving Energy e continua la promozione dell’innovazione italiana con la firma di due intese negli Stati Uniti. La società è stata inoltre nominata Italy’s best employer 2024 nel settore Energia da Statista.
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