Viviamo in un’era in cui la percezione è più importante della realtà stessa. Ogni nostro gesto e ogni nostra parola restano impressi nel digitale, creando un mosaico complesso della nostra identità. Non siamo più monoliti, ma una composizione di frammenti che raccontano chi siamo.
La vera sfida? Trasformare l’intangibile in qualcosa di misurabile, dare forma e struttura a quella che sembrava solo un’impressione. Perché la reputazione non è un optional, è la nostra “licenza” per esistere nella società contemporanea.
Ne ho parlato con Flavia Iannilli a “L’intervista” su Urania TV: